Denti bianchi e sani rappresentano una delle caratteristiche estetiche più ambite e ricercate, per questo motivo, lo sbiancamento dentale è un trattamento estetico molto richiesto.
Ormai ha assunto una notevole rilevanza sia in ambito domestico che in ambito professionale.
Ma che cos’è esattamente lo sbiancamento dentale? Sotto questo termine rientra, genericamente, qualsiasi trattamento che porta i denti ad apparire più bianchi.
Lo sbiancamento dei denti è indicato per trattare le discromie dentali che possono manifestarsi nel corso della vita di un individuo.
Innanzitutto è importante sapere che esistono una serie di cibi e di bevande che tendono a macchiare di più i denti (oltre al FUMO).
Il consumo non eccessivo e controllato di questi elementi definiti anche “alimenti scuri”, favorisce il bianco naturale dei denti o, comunque aiuta a far si che non si creino macchie. Vediamo quali sono questi cibi e bevande:
- Vino rosso
- Tè
- Caffè
- Bevande gassate colorate
- Pomodoro
- Curry
- Lampone
Se proprio non puoi fare a meno di questi cibi o bevande, ricordati di lavarti i denti. Se non hai modo di lavarli, almeno sciacqua la tua bocca con un po’ acqua: questo aiuterà ad evitare che i pigmenti contenuti in questi alimenti si depositino e colorino i tuoi denti.
I vari tipi di sbiancamento
Con il tempo e l‘aumento della richiesta per lo sbiancamento dentale, sono aumentate anche le tipologie di trattamento. Esistono due macro categorie che sono sbiancamento professionale e sbiancamento domiciliare, all’interno delle quali troviamo tutte le diverse metodologie per sbiancare i propri denti, vediamole insieme.
– Professionale dal dentista (perossido di idrogeno + luce led)
– Kit a casa (perossido di idrogeno + luce led)
– Striscette sbiancanti (perossido di idrogeno)
– Penne sbiancanti (gel con pigmenti opacizzanti)
– Dentifricio sbiancante (microgranuli abrasivi)
– Rimedi naturali (Bicarbonato di sodio, succo di limone, aceto di mele, ecc)
Sbiancamento Professionale
Lo sbiancamento professionale deve essere effettuato in ambulatori dentistici – o comunque presso centri specializzati – direttamente dall’odontoiatra o, dall’igienista dentale.
Questo sbiancamento risulta essere più efficace di quello domiciliare in termini di velocità e grado di sbiancamento ottenuto.
È la tecnica professionale che viene utilizzata maggiormente, può durare oltre un anno, non ha effetti collaterali se non un leggero aumento della sensibilità dentale che generalmente dure solo 72 ore.
Quando si parla di sbiancamento professionale, ci si riferisce al cosiddetto bleaching, ossia allo sbiancamento effettuato alla poltrona mediante l’uso di agenti chimici sbiancanti che possono essere attivati o meno da eventuali sorgenti luminose (come avviene, ad esempio, nello sbiancamento con laser) che ne aumentano l’azione in profondità.
Ci sono controindicazioni allo sbiancamento?
In assenza di carie, sensibilità dei denti o altre patologie il trattamento può essere effettuato su tutti i pazienti.
Prima di procedere allo sbiancamento dentale professionale, il medico dentista dovrà accertarsi della perfetta salute del cavo orale. Se lo stato della bocca non è ottimale, sarà assolutamente necessario intervenire prima sulle problematiche che eventualmente lo affliggono. Dopodiché non ci saranno controindicazioni allo sbiancamento!
Lo sbiancamento dentale è doloroso?
Lo sbiancamento non è doloroso, non fa male, ma rende il dente più sensibile. Nulla di preoccupante: questa sensazione scompare entro 72 ore dopo il trattamento.
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